Gentili visitatori,
Questo sito, creato da Barbara Koch, discendente di Joseph Anton Koch vi propone informazioni su Koch ma anche su altri artisti dell’epoca dei Deutsch-Römer. La parte in lingua tedesca contiene anche testi di riferimento sulla “Sehnsucht” (nostalgia) degli artisti Tedeschi che a centinaia seguirono Goethe e i quali durante i tumulti della rivoluzione francese trovarono a Roma una meta per il loro sviluppo artistico. Sviluppandosi dal neo-classicismo al romanticismo, ispirandosi ai grandi pittori Francesi del secolo precedente Lorrain e Poussin, anch’essi residenti a Roma, molti di questi artisti furono i precursori della pittura en plein air di un Corot e della scuola Barbizon. Il gruppo dei Lukasbrüder, anche chiamati i Nazareni intorno a Schnorr von Carolsfeld e Overbeck sviluppò all’inizio del XIX secolo uno stile romantico religioso del quale parleremo sul nostro sito, il quale crescerà con il passare del tempo.
Il nome originale del sito è “www.kuenstlerleben-in-Rom.de”. Tradotto, il nome significa “vita degli artisti a Roma”. Usate la ricerca per trovare informazioni in questo sito. Inoltre, molti testi sulla vita degli artisti tedeschi a Roma, sulla Villa Malta e su Olevano Romano sono stati tradotti in francese.
Questo sito deve la sua esistenza a mio padre, Ambasciatore Luciano Koch. È stata la sua ispirazione e la sua ricerca a consentirmi di portare a termine questo progetto. I testi della settore Italiano del sito sono in gran parte suoi.
Mio padre si è spento il 12 Febbraio 2011. Tengo il suo ricordo nel mio cuore e dedico a lui questo sito.
Barbara
La vita degli artisti tedeschi a Roma
Com‘ erano allegri i tedeschi a Roma nell‘ Ottocento
Per gli artisti tedeschi che si stabilirono a Roma nella prima metà dell‘ Ottocento le sorprese, le scoperte e le feste non finivano mai, in specie per quelli che facevano parte dell‘ allegra Società di Ponte Molle (Ponte Milvio), un gruppo che niente aveva di ufficiale tranne la voglia di divertirsi e che finì nel 1845 quando lasciò il posto alla decisamente più seria Associazione degli artisti tedeschi.
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Ludwig Richter – Koch, Olevano e la magia della Serpentara
“Wagner ed io decidemmo di trascorrere tutto il mese di settembre 1824 in Olevano che era diventata dai tempi di Koch, il luogo di soggiorno preferito dai pittori tedeschi. Ai primi di settembre lasciammo finalmente la bella cittadina di Tivoli… Io e Wagner volevamo vedere la lodata Olevano. Poiché il giorno faceva ancora molto caldo, decidemmo di metterci in cammino di notte. Al nostro asinaio, il cui somaro portava il nostro bagaglio, se ne aggiunse un secondo che percorreva la stessa strada. Appena usciti dalle calme stradette di Tivoli, ci accolse il vecchio uliveto. La strada scendeva giù per la collina; in basso ardeva un lumino davanti una solitaria immagine di Maria. Lo spettacolo aveva qualcosa di commovente in quella solitudine, nel profondo silenzio della notte interrotto soltanto dal sommesso stridio di un grillo. Noi scendevamo sempre lungo il pendio di un monte e non incontravamo né una casa né un’anima viva. La notte era profonda e il cielo tutto coperto; silenziosi proseguivamo il nostro cammino. Dai neri cespugli sul lato di un ruscello risuonava talvolta lo squittire e il meraviglioso grido degli aironi e dei tarabusi i quali spaventati dal nostro passaggio, litigavano fra loro. Di quando in quando uno degli asinai, che con la sua bestia era un bel pezzo avanti, intonava un ritornello a cui l’altro rispondeva nella stessa monotona melodia con un tono allungato sul finale. Attraverso piantagioni di fichi, di viti e d’ulivi salimmo verso Olevano, la cui piramide rocciosa, coronata dalle rovine di un castello, improvvisamente ci apparve davanti agli occhi. Un magico miracolo della natura, accanto all’opera dell’uomo. Corremmo, senza fiato, bramosi verso la Serpentara, di cui avevo tanto sentito parlare: è veramente il pezzo di terra che sembra apposta creato per i pittori. Ad una mezz’ora da Olevano si trova un colle boschivo di querce e fra le rocce cosparsi ovunque, salgono, scendono, si incontrano in serpeggiamenti pittorici, rustici sentieri. Ginestre, ginepri, rose selvatiche crescono qua e là sulla nuda roccia….”
Ludovico Richter