um Joseph Anton Koch

Gaetano Koch – Architetto a Roma e discendente di Joseph Anton Koch

Gaetano Koch, uno dei più celebri architetti romani della fine del secolo XIX, è nato a Roma il 9 gennaio 1849. Il suo patronimico tedesco viene dall’origine tirolese di suo nonno, il grande pittore Joseph Anton Koch, che è vissuto ed è morto a Roma e si è sposato con un’italiana. Uno dei figli di Joseph Anton, Augusto, anch’egli pittore, era il padre di Gaetano. Quest’ultimo ha trascorso quasi tutta la sua vita a Roma, laureandosi in architettura e ingegneria civile e sposando Matilde Fraschetti, dalla quale ha avuto due figli, Augusto e Guido, che non hanno avuto eredi.

Gaetano Koch - Biblioteca del senato

Gaetano Koch – Biblioteca del senato

Gaetano era molto giovane, negli anni settanta del XIX secolo, quando ottenne l‘ assegnazione delle sue prime opere architettoniche nella città di Roma, appena divenuta capitale del Regno d’Italia e percorsa da un fervore edilizio senza precedenti. Fino alla sua morte, causata da una polmonite contratta nel 1909 per essersi troppo esposto nel cantiere, che dirigeva, di completamento del monumento al re Vittorio Emanuele II, egli ha lavorato senza sosta, con la collaborazione del fratello Ottaviano. Ha costruito a Roma una trentina di palazzi, quasi tutti commissionati da famiglie dell’aristocrazia e dell’alta borghesia. Negli ultimi anni della sua vita, si ritirava spesso in una villa acquistata nelle Marche vicino a Recanati.

Dell’opera di Gaetano Koch si è detto che si è distinta, nel panorama artistico dell’epoca, per la sua originalità, nel senso che egli non ha seguito il gusto eclettico del tempo. Il suo stile si può definire neo-rinascimentale, fedele ai canoni dei grandi architetti del ‚500, come Michelangelo e Sangallo.I suoi palazzi tradiscono l’ispirazione al modello del Palazzo Farnese e concorrono in modo determinante alla omogeneità artistica della città di Roma. Fra le sue opere se ne distaccano tre per imponenza e bellezza: il palazzo Boncompagni-Ludovisi o „Margherita“ ora Ambasciata degli Stati Uniti d’America, in via Vittorio Veneto; la Banca d‘ Italia in via Nazionale; i due palazzi simmetrici che coronano la Piazza della Repubblica alle Terme di Diocleziano.

(Autore Ambasciatore Luciano Koch, Roma)

Ambasciata degli Stati Uniti d’America (già Palazzo Boncompagni Ludovisi, Roma, Via Vittorio Veneto)

 

Ambasciata degli USA a Roma – Architetto Gaetano Koch*

Negli anni ‚ 80 del secolo XIX il fervore edilizio della Roma diventata capitale del Regno d’Italia comportò la demolizione del Palazzo Piombino, residenza dei Principi Boncompagni Ludovisi, nella centrale Piazza Colonna. La famiglia decise quindi di costruirsi una nuova residenza nelle sue vaste proprietà ancora inedificate fra piazza Barberini e le mura aureliane.

 

Gaetano Koch ottenne l’incarico nel 1885 e completò l’opera nel 1891. L’architettura è evidentemente ispirata a Sangallo e Michelangelo e ricorda per molti aspetti il Palazzo Farnese. Nel piano nobile c’è una sala da ballo ed una galleria riccamente decorate. Al secondo piano si trovano la pinacoteca, la biblioteca e gli appartamenti privati.

Sono di Koch anche la sistemazione del giardino circostante e le due palazzine che vi si sono costruite per i figli del Principe; una delle quali, quella all’angolo fra Via Veneto e via Boncompagni, è diventata nel 1937 la sede del Consolato Generale degli Stati Uniti.

Il palazzo grande fu presto venduto dal Principe caduto in difficoltà economiche e, nel 1900, fu acquistato dal Re Vittorio Emanuele III per la regina madre Margherita di Savoia, vedova del Re Umberto I, la quale l’ha abitato fino alla sua morte nel 1926 (perciò l’edificio veniva comunemente chiamato Palazzo Margherita). Passato allo Stato, l’intero complesso nel 1946 è stato acquistato dal governo degli Stati Uniti come sede della sua Ambasciata in Italia.

Banca d’Italia (Via Nazionale, Roma)

Palazzo Koch - Sede della Banca d'Italia a Roma***

Palazzo Koch – Sede della Banca d’Italia a Roma***

L’imponente edificio è l’unico commissionato a Gaetano Koch dallo Stato. Il progetto di Koch vinse il concorso nel 1886, dopo una lunga competizione con l’altrettanto celebre architetto dell’epoca, Pio Piacentini. I lavori furono completati nel 1891.

Si tratta certamente del più sontuoso palazzo del suo tempo a Roma. Tre aspetti ne vanno sopratutto sottolineati: le grandiose e originali soluzioni architettoniche, gli impianti tecnici di avanguardia adottati per quel che riguarda le installazioni elettriche e idrauliche, i materiali impiegati con profusione di marmi, travertino e legni pregiati, le opere d’arte che abbelliscono i saloni. Circa il primo aspetto vanno segnalati la facciata caratterizzata da un avancorpo centrale di linee ad un tempo semplici e solenni, la presenza di due ingressi a tre fornici che danno su due cortili e, nel corpo di fabbrica intermedio, un grandioso scalone d’onore.

Il palazzo, come sede della massima istituzione bancaria italiana, è tuttora uno dei riferimenti essenziali della politica economica del paese; ed è l’unico a Roma che viene identificato con il nome del suo autore e cioè „Palazzo Koch“.

Palazzi dell‘ Esedra (Piazza della Repubblica, Roma)

 

Piazza Esedra proggettata e completata da Gaetano Koch*

Piazza Esedra proggettata e completata da Gaetano Koch**

Nel quadro della progettazione urbanistica della „nuova Roma“, che doveva essere degna della sua funzione di capitale del giovane Regno d’Italia, il municipio dedicò particolare attenzione a quella che considerava una delle porte di ingresso alla città: la piazza dell‘ Esedra, che aveva alle spalle la prima stazione ferroviaria, insisteva sulle antiche terme di Diocleziano e dava accesso, all’interno di queste, alla basilica michelangiolesca di Santa Maria degli Angeli. Di fronte a quest’ultima, si trattava di creare lo scenario di ingresso alla nuova via Nazionale, diretta a piazza Venezia.

Nel 1885 Gaetano Koch vinse il concorso, con un progetto maestoso, di ispirazione rinascimentale, che fu completato nel 1892. Egli ha inquadrato la Via Nazionale fra due edifici gemelli curvilinei, che ricalcano il semicerchio dell’esedra delle antiche terme di Diocleziano. Il richiamo al classicismo è evidente nell’ordine gigante delle arcate monumentali che sorreggono il piano nobile e gli altri due piani. Il materiale delle facciate è il caldo travertino romano e gli ornamenti delle volte del portico e dell’attico sono di stucco.

I due palazzi, dove Koch aveva la sua ultima abitazione, sono oggi sede di uffici e di un grande moderno albergo.

Altri lavori dell‘ architetto Gaetano Koch a Roma

  • Palazzo Balestra, via V.Veneto 56
  • Palazzo Frontini, via V.Veneto 54
  • Palazzo Calabresi, via XX Settembre 5
  • Villino Costanzi, via A. Depretis angolo via Urbana
  • Palazzo Voghera, via Nazionale 200
  • Palazzo Marotti, via Nazionale 172
  • Palazzo Guglielmi, piazza SS. Apostoli 73
  • Palazzo Lavaggi, corso Vittorio Emanuele 110
  • Palazzo Trocchi, corso Vittorio Emanuele 266
  • Palazzo Amici, corso Vittorio Emanuele 337
  • Palazzo De Parente, piazza Cavour 54
  • Palazzo Boncompagni Ludovisi, Via del Corso 420
  • Palazzina Koch, via Goito 17
  • Palazzo degli Stabilimenti di Francia, piazza dell’Orologio 12
  • Casa Carini, via della Consulta 58
  • Biblioteca del Senato, via degli Staderari
  • 5 palazzi di appartamenti all’Esquilino
  • 2 palazzi al centro dei lati lunghi di piazza Vitttorio Emanuele
  • 4 cappelle al Cimitero del Verano
  • Palazzo Amici (opera demolita), Piazza San Bernardo

Copyright Immagini:

* Ambasciata U.S.A. a Roma  Source

** Piazza Esedra Source

*** Banca d’Italia  Source